KUNG FU PANDA 3

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(Kung Fu Panda 3 - 2016)
(lungometraggio d'animazione)

Regia di: Alessandro Carloni, Jennifer Yuh Nelson
Sceneggiatura di: Jonathan Aibel, Glenn Berger

Prodotto da: Melissa Cobb
Produzione: China Film Co., DreamWorks Animation, Oriental DreamWorks
Animazioni: DreamWorks Animation
Edizione Italiana: 20th Century Fox

USCITA ITALIANA: 17 MARZO 2016

Il nuovo capitolo delle avventure del panda appassionato di arti marziali e dei suoi amici si sposta verso nuovi luoghi e nuovi piani, con tanti nuovi personaggi e nuove e difficili lezioni da imparare.

Avevamo lasciato Po, il Guerriero Dragone, nel suo maggior momento di celebrità: trascorrere le giornate insieme agli altri maestri tra un allenamento e una missione contro il cattivo di turno. Ma quando nel ristorante del paese si presenterà un altro panda, razza di cui non si vedevano altri esemplari da tempo, che si scoprirà essere il padre biologico di Po, vecchie memorie riaffioreranno nella mente del giovane maestro, così come nuovi pericoli si materializzeranno all'orizzonte, pericoli che i più celebri maestri di tutto il paese dovranno affrontare.

Richiamato il gruppo di artisti che ha dato vita ad uno dei più redditizi franchise DreamWorks Animation, con qualche piccola modifica, tra cui la promozione a regista dell'italiano Alessandro Carloni, si è ridata nuova linfa alle tanto attese avventure del panda pasticcione e degli altri maestri d'arti marziali con l'inserimento di nuovi ed importanti figure, come il padre di Po, e vecchie conoscenze come il maestro tartaruga Oogway, intorno a nuove e spettacolari location mai viste prima.

La storia si ricollega direttamente al capitolo precedente presentando e ampliando una delle questioni irrisolte della saga: le origini del protagonista. Po infatti è stato cresciuto da un oca e vent'anni dopo si ritrova davanti il padre biologico creduto scomparso. Un argomento molto attuale quanto spinoso ma ottimamente trattato e ben miscelato ai più leggeri temi della commedia alla base del titolo. Ma a risaltare sono anche alcuni nuovi personaggi tra cui il padre scomparso del protagonista, meno serio di come si può immaginare e più divertente e comico, in linea con il figlio, scelta questa apportata dopo le performance del doppiatore Bryan Cranston. Il cattivo invece è volutamente meno incisivo e più in secondo piano (nessuno ha memoria di lui) ma non per questo meno pericoloso.

Dell'aspetto grafico c'è poi poco da dire. Le animazioni sono di altissimo livello, come sempre, così come splendide sono le ambientazioni e le nuove location, per non parlare dei numerosi effetti speciali il cui uso si intensifica nell'ultima parte del film. Ma oltre alla computer grafica questa saga è da sempre caratterizzata anche per l'uso di animazioni tradizionali in intermezzi come flashback che sono dei veri e propri piccoli capolavori. Degni di nota anche gli aiuti arrivati dagli artisti in forza alla giovane sede cinese degli studios, gli Oriental DreamWorks, che hanno contribuito alla precisione di alcuni importanti dettagli storici della cultura cinese di cui loro hanno maggiore dimestichezza.

La qualità della commedia, in linea con i precedenti capitoli, è di altissimo livello, divertente ma anche con ottimi spunti di riflessione, con tante gags e molta azione. Un titolo diretto ad un ampio pubblico che saprà divertire i più piccoli così come i più grandi. L'occhio rivolto al pubblico orientale lascia invece intravedere un'ovvia scelta commerciale verso questo mercato, oltre all'appiglio culturale alla base della storia per cui si è anche scelto, per questo capitolo, di renderizzare nuovamente tutte le scene dei dialoghi per meglio adattare i movimenti della bocca al testo in lingua cinese.





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